Viaggio in Bosnia ed Erzegovina: cosa vedere e dove andare

Panorama della città di Sarajevo ripreso durante il mio viaggio in Bosnia

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Questo viaggio in Bosnia ed Erzegovina è arrivato come un dono dal cielo. Un giovedì pomeriggio, così all’improvviso, è arrivata una mail dalla compagnia aerea Fly Bosnia, che mi proponeva un bellissimo Fam Trip in Bosnia ed Herzegovia, allo scopo di inaugurare il primo volo diretto bisettimanale, che partirà da novembre dall’aeroporto di Roma Fiumicino all’aeroporto internazionale di Sarajevo.

Credo che fosse un segno del destino il viaggio in Bosnia; negli scorsi anni ho sempre sfiorato questa meta e per vari motivi non si era mai concretizzata. Quindi, appena ho ricevuto la mail ci ho messo circa 22 secondi a dare la conferma di partecipazione.

Non ho nemmeno riflettuto su chi avrei potuto trovare al mio fianco in questo viaggio di quattro giorni. Quando parti per questi viaggi vai totalmente all’avventura, ti ritrovi con persone che non hai mai conosciuto prima e con cui potresti non andare d’accordo. In realtà, devo ammettere che ho incontrato bellissime persone con cui ho legato tantissimo, a tal punto da continuare l’amicizia anche dopo il viaggio in Bosnia.

Ma tutto ciò accade quando anche il luogo entra in sintonia con le persone. Credetemi, non mi aspettavo un’accoglienza così calda da questo popolo, che fino a qualche anno fa, ha patito una guerra devastante e insensata. Non mi aspettavo di vedere dei luoghi così belli e affascinanti. Pensavo di trovarmi di fronte a un paese freddo e chiuso, invece, mi ha completamente stregato.

Vista sul fiume Miljacka durante il mio viaggio in Bosnia
Sponde del fiume Miljacka

Viaggio in Bosnia ed Erzegovina: itinerario

Giorno 1

  • Arrivo a Sarajevo e trasferimento al Swissotel Sarajevo 5*
  • Passeggiata alla scoperta della Bascarsija, il quartiere storico di Sarajevo

Giorno 2

  • Piccola sosta nel villaggio di Konjic
  • Visita alle cascate di Kravice
  • Pranzo a Medjugorje e tour
  • Visita alla città di Mostar

Giorno 3

  • Visita al museo “Tunnel della Speranza”
  • Giro in Funivia sulla montagna olimpica di Bjeslanica
  • Cena di Gala all’interno della Biblioteca Nazionale della Bosnia ed Herzegovia

Cosa vedere a Sarajevo

Il nostro viaggio in Bosnia ed Erzegovina è partito dalla città di Sarajevo. Una città multiculturale e multireligiosa, definita la “Gerusalemme d’Europa”, dove Oriente e occidente si incontrano lanciando un bel messaggio di integrazione e rispetto reciproco.

Vedere a pochi metri di distanza una moschea, una chiesa cristiana, una chiesa ortodossa e una sinagoga, credo che non sia così comune. Sarajevo, nonostante sia una città così effervescente dal punto di vista culturale, conserva ancora profondamente le cicatrici di una guerra che l’ha segnata profondamente. Difatti, passeggiando lungo le strade della città si notano ancora le facciate dei palazzi martoriate dai colpi di mortaio della guerra avvenuta tra il 1992 e 1996.

Ritornerò su questo argomento più avanti, quando vi parlerò del museo della memoria. Torniamo alle bellezze di questa città, in particolare alla Biblioteca Nazionale e Universitaria della Bosnia ed Herzegovia (Vijećnica).

La biblioteca si trova sulla sponda nord del fiume Miljacka, ed è un gioiello storico e architettonico della città di Sarajevo, al suo interno si svolgono anche mostre e concerti.

La biblioteca fu distrutta nel 1992, a causa dell’assedio dell’esercito Serbo, in cui purtroppo perse la vita la giovane bibliotecaria, Aida Buturović, per colpa di una scheggia di granata, mentre cercava di salvare parte dei libri conservati all’interno. Nel 2014, grazie anche ai fondi europei, la Biblioteca è tornata al suo vecchio splendore. Vi consiglio di visitarla, perchè è davvero splendida!

La Biblioteca Nazionale e Universitaria della Bosnia ed Herzegovina (Vijećnica) vista durante il mio viaggio in Bosnia
Biblioteca Nazionale e Universitaria della Bosnia ed Herzegovia (Vijećnica)

Sull’altra sponda del fiume Miljacka, proprio di fronte alla Biblioteca Nazionale, è situato uno dei ristoranti più famosi di Sarajevo, dove poter mangiare i piatti tipici della cucina bosniaca (zuppe, dolmes e carne), lo Inat Kuca.

La storia di questo locale è alquanto bizzarra: abbattuto in nome della modernazzizione austroungarica della Bascarsija è stato ricostruito sull’altra sponda del fiume a dispetto. Difatti, il suo nome significa “Casa del Dispetto”.

Il famoso locale Inat Kuca di Sarajevo Inat Kuca

La Bascarsija

Alle spalle della Biblioteca Nazionale, si estende la parte più antica di Sarajevo, la Bascarsija, che in turco significa “mercato principale”.

La Bascarsija fu costruita nel XV secolo, quando Isa Beg Isakovic fondò la città. Oggi, questa zona rappresenta l’attrazione principale di Sarajevo, grazie ai tanti edifici storici presenti.

Una volta entrati nei vicoli della Bascarsija, abbandonatevi ai suoni dei martelli degli artigiani, che ancora oggi forgiano a mano gli oggetti in rame lungo la famosa via del rame; seguite i profumi delle tante spezie che si diffondono tra i vicoli e del Burek, piatto tipico dei balcani di origini ottomane, che assomiglia un po’ alla nostra torta salata (spero di non dire una gastroneria) ripiena di formaggio e spinaci, oppure, di carne macinata. Infine, immergetevi nei colori scintillanti dei tanti bazar e provate il caffè bosniaco in una delle sale da tè presenti nel centro.

Una delle tante sale da tè viste durante il mio viaggio in Bosnia Sala da tè nella Bascarsija

I monumenti da visitare all’interno della Bascarsija

La fontana di Sebilj, il simbolo della città e il centro della vita sociale di Sarajevo. La fontana ha una forma ottagonale, in stile ottomano, e si trova nel cuore della Bascarsija, circondata da locali e bazar. La leggenda narra che se bevi l’acqua della fontana, sicuramente tornerai di nuovo a Sarajevo.

L’ho scoperto solo dopo e mi sto ancora mordendo le mani… Si non ho bevuto quell’acqua!!!

Tramonto sulla fontana di Sebilj durante il mio viaggio in Bosnia Fontana di Sebilj

La moschea di Gazi Husrev-Beg, la più grande e storica della Bosnia ed Herzegovia, fu costruita intorno al 1530. Il complesso è composto dalla moschea con le sue bellissime cupole laterali, un minareto di 45 m di altezza (intorno alle 18 sentirete cantare il muezzin dall’alto), la fontana per il lavaggio dei piedi, la scuola elementare islamica, un harem, l’osservatorio e le tombe di Husrev Bey e Murad Bey Tardic.

L’atmosfera al suo interno è davvero particolare: uomini scalzi, defilati, che chiacchierano tra di loro e donne inginocchiate che pregano di spalle all’ingresso della moschea.

La moschea di Gazi Husrev-Beg La moschea di Gazi Husrev-Beg

La via del rame (Kazandžiluk street), dove sentirete il continuo martellio degli artigiani che lavorano rame e ottone per ottenere magnifici oggetti artistici che poi espongono lungo la strada.

Naturalmente come in tutti i mercati non abbiate paura di contrattare il prezzo di un manufatto.

La via del rame (Kazandžiluk street) La via del rame (Kazandžiluk street)

Il Morica Han, uno dei caravanserragli meglio conservati del paese. In passato i caravanserragli erano delle aree di ristoro e di rifornimento per i cavalli e i numerosi mercanti che attraversavano la zona.

Oggi, la struttura ospita caffetterie e bazar al piano inferiore, e alcuni uffici al piano superiore.

La cattedrale del Sacro Cuore, in stile neogotico costruita a fine 1800; la chiesa Ortodossa della Natività di Gesù, con i suoi interni color oro che vi lasceranno ammaliati; il monumento simbolo del multiculturalismo e la scacchiera gigante, entrambi nei pressi della chiesa ortodossa; infine, a pochi passi dalla cattedrale cattolica, l’antico tempio ebraico.

Il museo “Tunnel della Speranza”

Il terzo giorno del nostro tour è stato quello più toccante dal punto di vista emotivo. Abbiamo visitato il “Tunnel della Speranza” e abbiamo potuto vedere con i nostri occhi le atrocità della guerra del 1992-1996.

Durante l’assedio di Sarajevo, nel gennaio del 1993, un gruppo di volontari iniziò a scavare un tunnel per collegare la città, che era stata completamente isolata dai serbi, con un’altra parte molto più ampia. Il tunnel venne costruito al di sotto dell’aeroporto, una zona neutrale sotto il controllo delle Nazioni Unite e quindi non attaccabile dalle truppe serbe.

Il tunnel garantì la sopravvivenza della città di Sarajevo, venne terminato a metà del 1993 e permise alla popolazione di mettersi in salvo durante l’occupazione, di fornire armi ai combattenti, e di far arrivare gli aiuti umanitari all’interno della città.

Oggi, il tunnel è un museo carico di storia da poter tramandare alle generazioni future, affinchè non si possa più ripetere una cosa del genere. Il costo del biglietto di ingresso è di 10 marchi bosniaci (5 euro).

Muzej Sarajeva

Sulle sponde del fiume Miljacka è stato realizzato un piccolo museo che rievoca l’episodio dell’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo d’Este, erede al trono d’Austria-Ungheria. L’assassinio avvennuto nel giugno del 1914 è di importanza storica, perchè fu il motivo che scatenò il primo conflitto mondiale.

Museo sull'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo
Riproduzione auto dell’arciduca Ferdinando

Giro in funivia sulla montagna olimpica di Bjeslanica

Altro simbolo che ha un forte legame con la guerra del 1992 è la Funivia che collega Sarajevo al monte Trebevic, uno dei simboli delle Olimpiadi del 1984.

La funivia fu distrutta dai bombardamenti durente la guerra e ha un valore simbolico, poichè dopo la sua riapertura avvenuta nel 2018, è un segno di rinascita della città e di una pace ritrovata, visto che sotto la funivia passa la linea di confine tra la parte croato-musulmana e quella serba.

La vista dal monte Trebevic è davvero straordinaria… Uno dei posti ideali in cui ammirare Sarajevo dall’alto e condividere un momento romantico.

Visita alle cascate di Kravice

La Bosnia ed Herzigova è ricca di bellezze naturali, una di queste sono sicuramente le cascate di Kravice. Si tratta di un piccolo anfiteatro naturale, situato al confine con la Croazia, creato dal fiume Trebizat, uno dei più grandi della Bosnia. Le cascate formano un ventaglio d’acqua di rara bellezza.

Il costo di ingresso per ammirare questa piccola meraviglia è di 6 marchi bosniaci (3 euro). Nel periodo estivo è possibile fare il bagno e arrivare quasi a ridosso delle cascate. C’è da dire che nonostante fosse ottobre abbiamo visto qualche turista temerario tuffarsi e nuotare in quelle acque gelide!!!

l'anfiteatro naturale delle cascate di Kravice, viaggio in Bosnia
Cascate di Kravice

Il piccolo villaggio di Konjic

Sulla strada che collega Sarajevo a Medjugorje, sulle rive del fiume Narenta, si estende il piccolo villaggio di Konjic. Il paesaggio è a dir poco fabiesco, il vilaggio è immerso in una vallata con attorno montagne e fitti boschi. La peculiarità di questo piccolo villaggio è la presenza di un bellissimo ponte in pietra formato da sei archi che collega le due sponde del fiume.

Il ponte è inserito tra le bellezze architettoniche della Bosnia ed Herzegovia, risale al periodo ottomano (1682). Durante la seconda guerra mondiale il ponte venne distrutto e poi ricostruito grazie all’aiuto del governo turco.

Il piccolo villaggio di Konjic visto durante il mio viaggio in Bosnia
Il villaggio di Konjic

Viaggio in Bosnia: cosa vedere a Monstar

Una delle mete più conosciute in Bosnia ed Herzegovia sicuramente è Mostar, capoluogo del cantone dell’Herzegovina-Narenta. La città è famosissima per il celebre ponte Stari Most (Ponte Vecchio), sorge immersa tra le montagne e un parco naturale. Il ponte costruito nel 1565, sotto la dominazione dell’impero Ottomano, collega le due sponde del fiume Narenta.

tramonto sul ponte Stari Most di Mostar
Stari Most

Sicuramente molti di voi avranno visto almeno una volta l’immagine del ponte Stari Most, soprattutto da quando nel 2015 è entrato a far parte del Red Bull Cliff Diving World. Ma a parte il ponte, la cosa che mi ha colpito di più è stata l’atmosfera che si respira all’interno della città vecchia di Mostar, anch’essa dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Il borgo antico di Mostar è un susseguirsi di vicoletti molto carini con bazar e bancarelle sparse un po’ ovunque; spiccano la moschea di Koski Mehmed-Pasha con un affaccio sul ponte Stari Most incredibile; gli edifici risalenti all’Impero Austro-Ungarico, le chiese cattoliche, i bagni turchi e le tante botteghe sulla storica via degli orefici, la Kujundziluk.

Quello che ho notato io è che la città di Mostar è molto vivace e stimolante dal punto di vista turistico. Ci sono persone che arrivano da tutto il mondo e in ogni periodo dell’anno.

Il ponte Stari Most al tramonto, vista bellissima durante il mio viaggio in Bonsia
Tramonto sullo Stari Most

Il nome Mostar deriva dal termine con cui venivano definiti i custodi del ponte, ovvero “Mostari”.

Purtroppo anche la città di Mostar fu vittima della guerra del 1992; in particolar modo, il 9 gennaio 1993, avvenne qualcosa che nessuno si aspettava, il ponte Stari Most venne abbattuto a colpi di cannonate dall’artiglieria delle truppe croato-bosniache. Le immagini fecero il giro del mondo e ancora oggi è un qualcosa che tocca molto.

Viaggio in Bosnia ed Erzegovina: tour a Medjugorje

Dedico la parte finale di questo articolo a una parte del viaggio in Bosnia ed Erzegovina che per alcuni ha un significato particolare, specialmente per chi è credente, il tour a Medjugorje.

In tutta onestà, ho visitato la cittadina di Medjugorje, ma non la famosa collinetta, dove il 24 giugno 1981, sei bambini dichiararono di aver assistito all’apparizione della Vergine Maria.

La cittadina sicuramente ha avuto una crescita esponenziale, grazie ai tanti fedeli che ogni anno si recano per devozione.

Il percorso per raggiungere il punto dell’apparizione è abbastanza scosceso e roccioso, ci vogliono circa 15-20 minuti a piedi.

Conclusione del viaggio in Bosnia ed Herzegovina

Il viaggio si è concluso con una bellissima serata di Gala all’interno della Biblioteca Nazionale della Bosnia ed Erzegovina a Sarajevo. Come da ogni viaggio ritorno arricchito, questa volta però devo confessare che la Bosnia ed Erzegovina mi ha sorpreso, ho scoperto dei luoghi che mi hanno lasciato un segno indelebile. Inoltre, le persone che ho conosciuto durante e dopo il viaggio mi sono rimaste nel cuore.

La Bosnia ed Erzegovina è una metà ideale per chi vuole scoprire un luogo contaminato da tante culture differenti, che ha fatto di ciò il suo punto di forza. Ritornerete, a mio avviso, più arrichiti!

2 risposte a “Viaggio in Bosnia ed Erzegovina: cosa vedere e dove andare”

  1. Vedran1012guidaturistica dice: Rispondi

    Bravo Antonio,

    sei riuscitto veramente scoprire la mentalitta giusta dei popoli che vivono qui. Molti non riescono se anche a maggior parte di gente che visita per prima volta Sarajevo e altre citta, rimane nel cuore. E si tornano, non solo perche hanno bevutto aqua da Sebilj, ma sopratutto per risentire un rapporto aperto che da secoli cittadini da Bosnia Erzegovina offrono a tutti che con buoni mottivi visitanno paese.

    1. Antonio Rotundo dice: Rispondi

      Ciao Vedran,

      ti ringrazio di cuore per il commento! Sono rimasto amorevolmente affascinato dalla vostra cultura e soprattutto dalla vosta accoglienza. Mi sono sentito coccolato… Poi Sarajevo è davvero molto bella e vivace, per non parlare dei paesaggi intorno! Sono luoghi che amo ☺ Spero di tornarci nuovamente e di riabbracciarvi tutti! Grazie ancora 🙏

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